Ricordando Benedetto …

Ieri è stato un giorno molto particolare.
Il giorno in cui si è svolto il rito funebre di una persona che nella mia vita sportiva è stata molto importante.
Benedetto Cescon, mio direttore sportivo per tre anni. Anni in cui la sua passione, la sua cocciutaggine mi hanno spinto verso i risultati che ho ottenuto.

Forse non l’ ho mai ringraziato abbastanza con le parole, ma so che lui sapeva quanto gli ero riconoscente.

E qui, come ultimo gesto di rispetto e gratitudine nei suoi confronti, inserisco quello che ho letto alla fine della cerimonia funebre.

“Oggi ci troviamo qui tutti per un’ uomo che lascia in ognuno di noi un ricordo.
Ed e’ sicuramente un ricordo bello e che ci fara’ fare un sorriso.
Ricordiamo sicuramente un gesto, una battuta, o una piccola storia che lo riguarda.
Quelle storie che ogni volta che ci si rivede tra ex corridori, tornano alla mente e si sorride.
Ogni volta che si parla di ciclismo tra di noi almeno 1 volta viene fuori il suo nome, e qualche storia che lo riguarda.
Mi piace ricordarlo così Benedetto, per quello che mi ha insegnato come ciclista, e per l’ insegnamento che lascia ad ognuno di noi che siamo qui oggi, sia che voi siate ciclisti, ex ciclisti, dirigenti di qualche societa’ o gente comune, conoscenti ed amici.
L’ insegnamento, adesso che è passato qualche anno anche per me, capisco forse meglio e rendo un po’ anche mio.
Quando correvamo la sua passione, la sua dedizione ed a volte anche la sua cocciutaggine, ci spronava a dare sempre di più, ad impegnarci e dare sempre il massimo. Questo è un’ insegnamento molto più profondo di quello che può sembrare, e non solo per lo sport.
Voleva dire “Impegnati e fai sempre le cose al massimo delle tue possibilità perché così non avrai rimpianti”.
E così era lui, in ogni cosa che faceva. Sempre al massimo dell’ impegno e sempre con la testa bassa fino in fondo per ottenere il risultato che si era prefissato. Quante battaglie, ed anche quante discussione ne saltavano fuori. Ma alla fine sempre un sorriso e sempre una stretta di mano.
E a voi che siete ancora in sella, dai giovanissimi a cui tanto teneva e che soprattutto negli ultimi anni seguiva con particolare dedizione e passione, ricordo che “solo con la passione ed il sacrificio si ottengono i risultati. E per questa strada, li apprezzerete ancora di più”.
Ognuno di noi ha sicuramente un ricordo di Benedetto. Ogni volta che ho pensato a lui in questi giorni ho sempre finito con il sorridere ricordando qualche episodio, qualche battuta delle sue. E così credo sia stato anche per Voi.
Il ciclismo era la sua passione e direi la sua vita. Sempre in prima linea, anche durante la malattia era attaccato al telefono per sapere come andava, per tenersi informato sulle novita’, sui problemi e pensare a come poterli risolvere.
E noi dirigenti di società, e corridori prendiamo esempio da lui, dal suo impegno e dalla sua dedizione. Che sia un’ esempio di come nello sport, ma soprattutto nella vita, bisogna affrontare gli ostacoli.
Un’ ultimo pensiero alla sua famiglia. A Roberta, sua figlia, e alle due nipoti che ancora affettuosamente chiamava “le bambine …”
Porteremo sempre con noi il ricordo di Benedetto, e ne manterremo il nome sempre vivo, ricordandolo nelle manifestazioni che organizzeremo e portandolo sempre nei nostri cuori.

Ci piace immaginarti lassu’ assieme ai vecchi compagni di battaglia. Giovanni Scandolo, Poles Aleardo, Elio Tomietto, Dardengo e qualche tuo corridore prematuramente mancato.
Starai sicuramente ricordando le vecchie gare, i tanti risultati e le tante battaglie in ammiraglia.
Le stesse che noi qui ricordiamo con il sorriso e che ti vedono sempre presente.”